Giovanni CESCA

Giovanni Cesca

MAPPAGRAFIA
VISIONI E SUSSURRI TATTILI DI PAESAGGIO 2012
. Nr. 21 opere su carta, 30x30 cm.

 


La nuova Mappagrafia di Cesca “ Visioni e sussurri tattili di paesaggio” del 2012 , consente un’ampia esplorazione di nuovi e articolati orizzonti sul tema del paesaggio. In quest’opera, di chiara impronta concettuale, entrano in gioco (sempre sul piano delle rappresentazione ) la dimensione tattile e uditiva oltre evidentemente alla primaria e imprescindibile dimensione visiva. In alcune delle 21 sequenze che compongono l’opera, si può vedere rappresentato l’occhio, l’orecchio, la mano, quasi a sottolineare le linee guida qui espresse dall’artista.
Ritmi animali accennati per “consonanze” in taluni fogli, sono segni embrionali dell’altra visione corale e gigantesca riscontrabile nel “paesaggio cosmico” qui rappresentato dalla nebulosa chiamata comunemente “L’occhio di Dio” per le sue colossali dimensioni.
Sequenze di paesaggio individuate nelle zone prative abitate dai soffioni,come anche nel paesaggio fluviale o nelle dune del litorale, si alternano ad altre più evocative come il canto dei grilli.
Nell’interpretazione dell’artista c’è sempre qualcosa che ri-torna del “respiro cosmico”, relativamente alla forma non alla dimensione, nelle presenze che ci stanno attorno. L’inizio di una nevicata sul prato ancora verde viene posto in relazione al cielo stellato, come la vibrazione di un canto è in sintonia con le  sensazioni che aprono i canali percettivi. E qui è rappresentata una mano inondata dal flusso di “livelli sottili” d’energia proveniente dall’albero e trasmesse attraverso la sua corteccia. La vibrazione  proveniente dalla linfa assorbita nella terra e dalla potenza prodotta con la luce, si traduce con leggerezza in visione-respiro ossigenato.
Ogni sequenza dell’opera può essere equiparata al suono di uno strumento nell’orchestra dove la sua peculiarità  trova la giusta collocazione armonica e spaziale , come nell’ insieme sinfonico.
In un’altra sequenza, la figura matematica del “Toro” parla della capacità di ogni parte dell’universo di rinnovare perennemente la propria energia, al punto tale che gli scienziati si sono espressi dicendo che l’universo è un “ sistema per la produzione infinita di tori”, dalle macro alle micro dimensioni. Ciò che vediamo e sentiamo è l’esito di una continua rigenerazione: anche quanto ci può sembrare statico, è frutto di continuo rinnovamento.
Noi tutti esseri esistenti siamo immersi in un grande sistema di energia. Quanta bellezza in tutto quando il corpo é “ricetrasmittente” che sente e ridà a sua volta energia,  similmente alla “Grande Energia Primaria” da cui proviene.
Visione, dimensione tattile, ascolto, sono l’asse su cui Cesca si sta orientando per le nuove proposte nella rappresentazione del paesaggio, vissuto nella sua complessità e bellezza.


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