Due installazioni annunciano una nuova ricerca. In "Scrive con l'Acqua" il sogno diventa sicura scultura nelle grandi dimensioni di uno stilo che, sospeso tra cielo e terra, fa da ponte tra due dimensioni come già l'albero di Reitia. Così lo strumento, quasi altra impersonificazione della dea, attraverso il lato oscuro della magia si propone come Sibilla che ascolta ed interpreta le arcane voci del mistero irradiate dalle altezze del cielo o dall'antro ancestrale di una caverna, per veicolarle agli uomini. La siderale presenza dello stilo assume il fulgore di oro vissuto, prezioso come il tempo che scandisce la vita, sospeso nella gravità dell'anima che ferma gli eventi per gustare la linfa di ogni attimo trascorso. Così il tronco scavato dall'acqua, archetipo della vita, come grotta che racchiude il blu di una galassia o il profondo regno degli umidi specchi, con andamento a spirale accompagna questa aspirazione al trascendente, incisa nella nostra storia dalla luce del tempo.
Chiara Polita
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